Le quirinarie, il sogno e Cosa Nostra

29 01 2015

Oggi abbiamo fatto insieme ad altre 50.000 persone la storia di questo paese, domani probabilmente continueremo a farla.

L’elezione del Presidente della Repubblica è stato un momento che ha portato tanti di noi a fermarsi un attimo davanti al computer, a passare da impotenti a grandi elettori della più alta carica dello stato e, credetemi, è stata una sensazione meravigliosa.

Per un’intera giornata sono stato indeciso se sacrificare il mio voto per un tatticismo che avrebbe potuto spaccare a metà un partito di mafiosi alleato con un partito della mafia, o se inseguire per davvero il sogno, se dare un segnale non solo alla politica italiana ma all’Italia.

Il MoVimento non è compromesso, noi non siamo così ma siamo quelli che votano Nino Di Matteo e Ferdinando Imposimato, due bandiere della legalità.

Tra i due ho scelto Di Matteo. In molti si chiedono che senso abbia togliere per 7 anni dal suo ruolo di magistrato una persona che sta facendo le inchieste più importanti della storia di questa martoriata Repubblica; io rispondo che votando Nino Di Matteo abbiamo dato il messaggio che colpendo e minacciando lui colpiscono l’Italia. Avrei voluto vedere il suo nome su quelle schede oggi ma vedere il nome di Imposimato mi ha regalato un’emozione fortissima. Il massimo esperto al mondo di terrorismo e strategie sovversive (quelle che hanno incendiato questo paese per decenni e che l’hanno portato dov’è ora) Presidente, ci pensate?

Sappiamo benissimo che non accadrà, lo so io e lo sapete voi (3 o 4) che leggete ma noi ci abbiamo provato, da nuovi Pericle abbiamo detto che ad Atene funziona così, che tutti partecipano e chi è più rappresentativo vince, che i sogni delle persone contano e parecchio e soprattutto che questi sogni si realizzano. Io non so chi sarà eletto, probabilmente il M5S cambierà strategia da sabato ma anche quello sarà votato dagli iscritti e quindi anche lì tutti noi rientreremo nella cabina e forse contribuiremo a cambiare questo paese, magari non votando Mattarella che è espressione della Mafia. Si, il fratello dell’ex Presidente della regione Siciliana ucciso da Cosa Nostra (che sta sui Santi Laici, andatevi a cercare cosa sono per noi loro) è espressione del partito mafioso oggi al governo di questo paese.

Proprio perchè ha il fratello ammazzato da Cosa Nostra, la stessa che è scesa a patti con lo Stato, che ha creato Forza Italia con la quale oggi il PD governa dovrebbe indignarsi solamente a sentirsi nominare da Renzi, ma non lo farà.

L’indignazione in questo paese non esiste più da tempo, neanche se ti hanno ammazzato il fratello perchè quello che conta è il Potere, la Poltrona, le Amicizie, le Conoscenze. Non abbiamo bisogno di Presidenti grigi, ne abbiamo avuti fin troppi.





Il mio 19 luglio

18 07 2014

E’ buffo come ormai mi ritrovi a scrivere sul blog praticamente ogni 19 luglio, quasi solamente il 19 luglio negli ultimi tempi.

Esattamente cinque anni fa ero in autobus, mio papà mi aveva accompagnato davanti la stazione di Lamezia  Terme ed ero salito sul pullman partito da Cosenza organizzato dai ragazzi di Adesso Ammazzateci Tutti (che si sono liquefatti insieme alla Scopelliti) in direzione Palermo.

Di quel viaggio ricordo tutto: le poche aspettative con cui ero partito, non sapendo bene dove stavo andando, l’odore dell’imbarco traghetti a Villa San Giovanni alle 5 di mattina e man mano che si avvicinava la meta il sonno non disturbava mai, l’autostrada da Messina a Palermo, l’autogrill dietro Punta Raisi e Palermo nella mattina. Ascolto Bruce Springsteen, come 5 anni fa quando entravo per la prima volta a Palermo, via dell’autonomia siciliana e subito in via Mariano D’Amelio.

L’albero, è lui il ricordo più vivido che ho del posto. Un ulivo anche abbastanza piccolo pienissimo di sigarette e pacchetti alle sue radici, quasi a volerne offrire una a Paolo.

Poi ricordo Paolo nel corpo e nella voce di Salvatore. Uguale al giudice che avevo visto solo nelle foto e in televisione, che mi spiega a quale piano abitasse sua madre quel pomeriggio del 19 luglio 1992.

Di Palermo ricordo i vicoli, belli e sporchi, per arrivare al duomo, belissimo come tutta la città che subito mi è apparsa gelosa, schiva verso i “forestieri”.

Di quel mio 19 luglio ricordo le testimonianze dal palco montato vicino al luogo dell’esplosione, la notizia che Fini era andato a rendere omaggio ad una caserma dei Carabinieri lì vicino, non avendo il coraggio di presentarsi in una piazza che lì non lo voleva, nè lui nè nessun altro. Solo cittadini. In quella piazza ho capito per la prima volta cosa fosse la cittadinanza attiva. Eravamo in pochi in via Mariano D’Amelio ma eravamo anche tantissimi a sentire le storie di quelli che abitavano lì, con le case e le vite distrutte quasi come quella della famiglia Borsellino.

Del pomeriggio del mio 19 luglio, poi, ricordo di aver conosciuto due persone fantastiche, che da allora continuo a sentire spesso e con piacere e che considero degli amici, Dalila ed Emiliano, che mi hanno aiutato a leggere molte cose in maniera diversa qualche tempo dopo.

Ricordo il Castello Utvegio, così bello visto da giù e così inquietante sapendo a cosa è servito 22 anni fa.

Delle 16:58 ricordo le mani alzate e il rosso delle agende, al vento, in alto ed il silenzio.

Neanche quest’anno ho avuto la possibilità di tornare a Palermo, anche quest’anno, però, testimonierò come quel giorno ha cambiato per sempre la mia vita facendomi capire una cosa: non cambieremo il mondo, probabilmente non lo renderemo neanche un posto migliore ma onorare persone come Paolo Borsellino, in qualsiasi modo ne siamo capaci, è l’unica cosa degna di rispetto che possiamo fare per onorare una vita come quella del dottor Paolo Borsellino, del dottor Giovanni Falcone, di Giuseppe Impastato, di Mauro de Mauro, di Giancarlo Siani e, soprattutto, delle tante persone vive che con dignità e senza riflettori, loro si, ci provano a rendere la nostra terra un posto migliore.





Arrivano i neri, chiudete i bambini in casa!

4 07 2014

Questa mattina ad Amantea sono arrivati molti pullman, per alcuni troppi, carichi di parte dei migranti appena sbarcati a Reggio Calabria (dove ne sono rimasti 400) insieme agli altri smistati nelle altre province calabresi.

Subito ho visto sul web (ahimè sono ancora a Pisa) le isterie collettive di molti miei concittadini. Da “gentaglia”, “malati di ebola”, ecc…

Sarebbe troppo ingenuo e buonista, però, pensare allo stesso tempo che un aumento così massiccio della popolazione amanteana (e non solo, la situazione come sappiamo sta ricadendo su tutte le regioni del sud Italia, Sicilia in primis) non crei problemi di ordine pubblico.

Sono sicuro che Amantea, come ha fatto in passato, riuscirà ad accogliere al meglio le centinaia di persone che scappano con mogli e figli soprattutto dalla Siria, paese in delirio insieme a tutto il medio oriente e nord Africa che contribuiamo a destabilizzare anche grazie al nostro ottimo esercito che evidentemente in Iraq ha fatto un ottimo lavoro di addestramento, vedi il solito argine che hanno posto all’Isil.

Vorrei che la mia città facesse un attimo di respiro e capisse che queste persone nè vogliono restare in Calabria, tanto meno ad Amantea, nè avrebbero fatto un viaggio di decine di migliaia di chilometri per venire a chiedere l’elemosina davanti all’eurospin. Se si trovano in queste condizioni è perchè pensiamo sempre che le guerre in medio oriente siano fatti a noi estranei, che non ci toccano. Preoccuparsi delle malattie che portano questi migranti o della delinquenza che potrebbero portare è miope se non pensiamo ai motivi che spingono una persona ad affrontare il mare in condizioni assurde, morendo nelle stive come i pesci appena pescati che forse hanno più dignità nella morte se ricoperti di ghiaccio.

Fa orrore che questi commenti si facciano a soli 2 giorni da una strage di decine di persone a largo di Pozzallo ma che si pensi alla pulizia del proprio vialetto però poi votando i mafiosi perchè mantengono l’ordine e la disciplina, perchè se decidessero loro non ci sarebbero questi clandestini in giro a non fare niente per il paese ma ci sarebbe pane e lavoro per tutti.

Siamo un paese di mafiosi, amministrato da mafiosi a tutti i livelli, dal governo centrale al comune, e ce lo dobbiamo ricordare ogni giorno, anche quando i nostri amministratori si lamenteranno dicendo che sono stati scavalcati dal ministero dell’interno.

Degli amministratori comunali seri non ghettizzerebbero in Hotel fatiscenti che magari erano vuoti proprio nella stagione estiva e non aspettavano altro che una chiamata dagli enti “amici”, degli amministratori regionali seri non permetterebbero ad una nave militare di attraccare a Reggio Calabria senza un serio e preciso controllo sanitario su tutta la popolazione in arrivo, una amministrazione nazionale seria non andrebbe in Europa a parlare di Ulisse e Telemaco ma andrebbe a chiedere di smistare in tutta la comunità l’ingente flotta di persone in arrivo. Una Comunità Europea seria andrebbe nei paesi dove contribuisce a creare fame, guerra e distruzione e creerebbe delle strutture di accoglienza lì nell’attesa di poter far entrare legalmente e regolarmente in Europa (tutta) un numero così alto di persone.

Noi amanteani in tutto questo, per una volta anche se è difficile e non lo abbiamo mai fatto, siamo più intelligenti delle persone disoneste e arriviste che abbiamo votato (tutte e a tutti i livelli) e non coinvolgiamo queste persone che non hanno nessuna colpa nell’incompetenza dei nostri governanti. Il problema dell’immigrazione è politico e conviene che non venga risolto per alimentare le discussioni che proprio in casa nostra, nell’isola felice di Amantea libera dalla ‘ndrangheta e dal malaffare, che vogliono l’immigrato brutto e cattivo e che ci costringono a chiedere aiuto a persone di polso che risolveranno la situazione, le stesse che la situazione l’hanno creata. Quando vediamo gli israeliani che sterminano i palestinesi, i siriani che sterminano i siriani, i sunniti che si fanno la guerra con gli sciiti minacciando di invadere Roma, non pensiamo che siano notizie da TG delle otto, non voltiamoci dall’altro lato pensando che sono cose che non ci interessano perchè dopo saranno cose che ci travolgeranno.





Riflessioni su Gioia Tauro

2 07 2014

Oggi a Gioia Tauro si è completata l’operazione di pace a guida ONU che permetterà di smantellare parte dell’arsenale chimico siriano in mano ad Assad.

Per la prima volta, e questo è un fatto, un arsenale chimico (che questa volta c’era per davvero) è stato consegnato autonomamente dal paese belligerante, consegnato alla comunità internazionale e smaltito senza l’invasione di un paese sovrano, sena ulteriori spargimenti di sangue oltre a quelli già causati dai gas in oggetto.

Per permettere questa operazione l’Italia, ed in particolar modo la Calabria con il porto di Gioia Tauro (tra i porti di interscambio merci più grandi del Mediterraneo), hanno contribuito facendo da base di scambio tra la nave porta container danese che ha trasportato i materiali tossici da Latakia a Gioia e la nave-laboratorio americana Cape Ray che permetterà di neutralizzare in mare aperto le sostanze in questione e consegnarle ad adeguate strutture inglesi, tedesche e norvegesi.

Nonostante una scelta del genere dovesse prevedere una preventiva informazione della popolazione calabrese sui possibili rischi e procedure di emergenza per un evento di tale portata internazionale (e questo era da fare prioritariamente e non è stato fatto, non ci sono scuse), io sono stato contento che per una volta il porto di Gioia Tauro sia andato sui giornali di tutto il mondo non per le quantità immani di armi e cocaina ed altri tipi di droghe che riforniscono tutta Europa e non solo, ma per un’operazione di pace che ha potenzialmente migliorato la situazione di vita di milioni di persone in Siria (anche se purtroppo pare che altre scorte di Sarin siano a disposizione del governo siriano). Nonostante tutto ciò in molti si sono preoccupati arrivando a compiere gesti inconsulti su quello che stava succedendo a Gioia Tauro. Se ciò è sicuramente dovuto alla scarsissima informazione di cui come al solito siamo stati forniti dal governo sulle reali possibilità di pericolo di un’operazione che ha coinvolto i massimi esperti in ingegneria di decine di paesi, ed è giustificabile, non ho tollerato che in molti, tra cui anche due esponenti del M5S Calabrese (Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti, rispettivamente senatore e deputato della Repubblica) abbiano inscenato da tempo proteste sull’operazione di pace, creando non poche tensioni e tifoserie nel movimento calabrese anche quando il vicepresidente della commissione difesa, Massimo Artini (deputato toscano del M5S) insieme agli altri 4 parlamentari calabresi Morra, Parentela, Nesci e Dieni avessero dato la disponibilità a salire sulla nave americana incaricata dello smaltimento prima e durante le fasi dell’operazione, garantendo dopo la consultazione con molti esperti del settore che l’operazione era sicura per la popolazione.

Non sono comportamenti che mi aspetto da dei rappresentanti dello stato che dovrebbero difendere e tranquillizzare i cittadini a cui rispondono (quando è così naturalmente), fomentando anzi “rivolte” e proteste di una popolazione che già per troppo tempo ha subito vere angherie dallo stato, con l’inceneritore di prossima costruzione e con la sempre presente e mai neutralizzata ‘ndrangheta che imperversa nella piana e a maggior ragione nel porto di arrivo delle droghe più importante d’Europa. Da dei rappresentanti dello stato mi aspetto che si informino e che informino senza creare allarmismo quasi strumentalizzando delle cittadine evidentemente sotto pressione per i motivi che abbiamo già analizzato.

Naturalmente a Gioia non è successo niente, le operazioni si sono concluse e nessuna persona è stata messa in pericolo, altri carichi di droga e armi invece continueranno ad arrivare nel porto, rifocillando le casse mai troppo piene della ‘ndrangheta e continuando a sottomettere il popolo calabrese, anche quando (a sua insaputa, questo si) si ritrova ad essere protagonista per aver contribuito a fare qualcosa di buono.

La Calabria ha fatto la parte dei buoni, gli immigrati, soprattutto siriani, continueranno sempre a fare la parte dei cattivi se non saranno sempre maggiori le iniziative che permetteranno pacificamente di riportare la pace nel loro paese ed in tutti i paesi dai quali sono costretti a fuggire milioni di persone arrivando in Italia (quando arrivano), paese che contribuisce alle situazioni di instabilità mondiale, per poi fare i nuovi schiavi dell’occidente dove i diritti valgono per molti ma non per tutti.





Forse è vero che abbiamo iniziato

27 05 2014

Ieri non sono stato in grado di dire una parola e non mi sentivo in grado di farlo neanche ora, ma provo a dirvi come ho vissuto io questi giorni, partendo dalle elezioni europee.

Ad Amantea e a Pisa, insieme a decine di ragazzi che credevano più di me nel progetto del movimento 5 stelle, abbiamo dato il massimo, abbiamo messo da parte gli affetti, il tempo libero e lo studio o il lavoro per andare in giro ad attaccare manifesti, per rompere le scatole a tante persone senza tuttavia permetterci di chiedere mai un singolo voto o una singola firma. A Pisa ho conosciuto alcuni ragazzi candidati alle europee dalle qualità straordinarie, ragazzi di 30 anni con due lauree che vivono all’estero e che neanche si aspettavano di essere eletti quando al contrario gli attivisti si erano letti i curriculum di tutti e scendendo in piazze piene non solo quando c’era Beppe (senza il quale tutto ciò sarebbe solo un sogno, e quando sogni da solo dormi, se sogni con 6 milioni di persone stai facendo la rivoluzione) ma anche quando c’erano “semplici” parlamentari.

Ad Amantea ed in Calabria è andata meglio, abbiamo portato una ragazza fantastica a Bruxelles con due lauree, una ragazza umile e sincera che ha avuto l’umiltà di salire su una panchina per parlare con i cittadini e, cosa più importante, ha impedito di tornare a prendere il Ryanair per Charleroi (rimborsato Alitalia magari, chi lo sa?) a Pirillo e bruciato sul nascere la partenza di Scopelliti. I tanti ragazzi che hanno creduto in questo e sostenuto Il MoVimento, prima ancora di Laura ad Amantea come a Cosenza (Dario, isabella, Goffredo, Paolo, Rosario per citarne alcuni) devono esserne fieri e orgogliosi. Sta di fatto, però, che abbiamo perso e male. La botta è stata forte e dritto sul capo. Non ci piangeremo addosso, questo è certo. Continueremo a lottare per l’onestà e per quelle persone che la inneggiavano il 24 maggio in Piazza San Giovanni e porteremo altre persone a credere che fare Politica è possibile e che quella che fanno gli altri con essa non ha niente a che vedere. La paura che ho è che se fin’ora l’argine alla violenza c’è stato e lo sfogo è stato mettere una croce sul M5S, ora con Alba Dorata e il Front National praticamente dietro l’angolo, gli italiani che non hanno votato, perchè sono loro che si devono convincere, non chi la sua rappresentanza l’ha trovata (bene o male che sia), ora cosa faranno?

Le elezioni ad Amantea sono state ben altra storia. Nelle condizioni in cui versava la città e soprattutto il MeetUp, questa lista non doveva probabilmente neanche nascere ma la capacità di Francesca Menichino di fare gruppo attorno a lei ha convinto tutti che forse anche noi potevamo fare la nostra parte, anche noi avevamo qualcosa da dire.

La presenza di Francesca ad Amantea è servita a dare al MoVimento ben 2200 voti (circa il 30% del totale dei voti comunali), andando in controtendenza rispetto al resto d’Italia e contribuendo a portare Laura Ferrara in Europa.

La vittoria più grande, però, sono stati i quasi 1400 voti che tramite lei sono stati dati ad un gruppo e ad un idea. 1400 voti puliti, che nessuno si è permesso di chiedere promettendo favori o per il bene della famiglia e della parentela (anzi!).

Ho fatto il rappresentante di lista alla sezione 5 di Amantea e vedere 35 voti a Francesca Sicoli, prima eletta del M5S che però non entra in comune, mi ha fatto sentire veramente orgoglioso, convinto di aver contribuito in minima parte a fare qualcosa di buono per questo paese. Ora però starà tutto a Francesca Menichino riuscire a portare in comune le istante di 1400 persone, io sono sicuro che ci riuscirà ma lo dovrà dimostrare alle altre migliaia di persone che hanno votato sotto ricatto, per convenienza o per semplice paura gli altri. Sono sicuro che la “Rosa arcobaleno” avrà vita breve perchè non è un progetto ma una aggregazione di portatori di voti che assieme non riusciranno a lavorare e che sicuramente avranno anche problemi di altro tipo, magari ripetendo la storia. Da Mazzei non mi aspetto nessun tipo di opposizione in quanto proveranno in tutti i modi a conservare il sistema che negli anni lui e la Sabatino, in giunta assieme hanno costruito e che non possono permettersi di far uscire allo scoperto.

Dateci e date una mano, soprattutto a Francesca perchè sarà un grimaldello che useremo per far uscire allo scoperto tutto quello che ci vogliono tenere nascosto e sono sicuro che insieme, con Francesca, ci riusciremo.

Un finanziere fuori dalla scuola Pascoli mi diceva che non dobbiamo pretendere troppo perchè il cambiamento è già in atto, lui lo vede in cose che 10 anni fa neanche immaginavamo.

Forse è così, forse non potevamo pretendere di rivoltare il parlamento europeo ed il comune di Amantea come un calzino ma abbiamo iniziato a farlo con determinazione e con passione, la passione di Rosario, Francesco, Giuseppe, Marcello, Francesca, Teresa, Olga, Carlo, Adamo, Alfonso, Andrew, Nicola, Gianni e qualcun altro che sicuramente sto dimenticando. Forse rileggendo i nomi è vero, il cambiamento c’è e ci siamo dentro fino al collo, sarà bellissimo farne parte.

 





Il seme del malaffare ed il rinnovamento ad Amantea

27 04 2014

Se avete girato per Amantea in questi giorni lo sapete, mi candido!

Naturalmente non è così ma in tanti me lo hanno chiesto (non tantissimi altrimenti mi sarei candidato per davvero 😀 ). Moralmente, però, è come se lo fossi con i ragazzi del M5S di Amantea, bravi ragazzi che non si sono mai visti nella politica locale, con un programma e che stanno in mezzo alla gente, in piazza come in questo momento.

Se non avessi visto del buono, e non il meno peggio in loro, non avrei mai iniziato questa avventura. E’ facile ad Amantea candidarsi con “loro” dove persone con idee totalmente diverse sul welfare e sui servizi sociali (ma forse non sanno neanche cos’è), si ritrovano nella stessa lista, è facile accettare una candidatura se te la chiedono al bar senza neanche conoscerti (succede…) ma nono è facile entrare in una lista di un gruppo di 30 persone (al momento) che assegnerà gli assessorati su base curriculare, non su base di voto, un gruppo che non ha mire poltronistiche ma chiede alle persone cosa inserire nel programma. Non è facile entrare in un gruppo libero da condizionamenti esterni che hanno governato e continuano a governare non solo il paese, ma anche noi stessi con atteggiamenti e modi di fare che non si può fare a meno di non definire quantomeno “mafiosi”.

Tutti abbiamo dentro di noi il seme del male, dell’egoismo, del malaffare, del “mi signu conzato” o del “chi ti serve?” e non è facile assopirlo fino ad estirparlo e rinnovarsi in qualcosa che almeno si professa essere diverso.

Non sto facendo campagna elettorale, non ne sarei capace, anzi chiudete qui se lo pensate perchè non ci serve convincere persone che bene o male hanno già trovato la loro rappresentanza (onesta o disonesta che sia); sto cercando di dire a me stesso che continuerò a sostenere questi ragazzi, che nel mio piccolo darò il massimo. Poi se loro e noi ce lo meriteremo è un’altra questione ma almeno avrò la certezza di aver aiutato persone oneste, sconosciute alle procure ed ai palazzi.

P.S. I politici sono come i pannolini, vanno cambiati sempre per lo stesso motivo.





Amantea ed il suo Meetup, oggi

23 03 2014

Chi mi segue lo sa bene,  a marzo 2013 sono uscito dal neonato meetup 5 stelle Amantea sbattendo la porta e mandando a quel paese più o meno tutti quelli che si ci erano avvicinati. Rivendico la scelta fatta perchè mi ha permesso di avvicinarmi a tante persone che la pensavano come me sui motivi per cui doveva nascere un gruppo del genere, sugli obiettivi che dovesse avere e sulle iniziative che dovesse intraprendere, lo rifarei.

Queste stesse persone, in questi mesi, mi hanno chiesto cosa ne pensassi del nuovo gruppo che è andato formandosi nel mio paese e mi ero reso conto che, sbattendo la porta, non avevo visto cosa in realtà stesse succedendo.

Oggi vedo banchetti, volantini, vedo persone che si fermano per strada e parlano con chi li ferma, vedo una signora che ho conosciuto proprio perchè aveva letto dei miei sfoghi e delle mie accuse contro quel gruppo lì che aveva distrutto tutto quello che era ancora da creare, Francesca Menichino, che crede in quello che sta facendo e che è riuscita a fare pulizia di pazzi, egoisti, megalomani ed arraffoni grazie ad un gruppo unito, di persone nuove e che ho avuto occasione di conoscere in questi ultimi tempi, riavvicinandomi per dare un’occhiata, quasi furtiva e timida, per avere la conferma che non ci fosse ancora del marcio in Danimarca.

Non sono persone perfette, probabilmente non faranno il miglior gruppo possibile in assoluto ma si impegnano, discutono e soprattutto ascoltano, cosa che pensavo ad Amantea fosse possibile solo se andavi a confessarti dal prete.

Non so se avranno l’onore di ricevere il simbolo del MoVimento per partecipare alle elezioni amminisitrative, loro ci stanno provando. Voi però, se li vedete per strada, non confondeteli con chi per 10-20-30 anni è stato assessore, sindaco, consigliere o anche solo segretario al Comune di Amantea perchè è solo colpa loro (di tutti) se siamo dove siamo, non attaccateli per partito preso scrivendo e parlando male di loro. Criticateli fortemente se sbagliano ma trattateli da pari, aiutateli con competenze che secondo voi non hanno invece di prenderli per scemi.

Queste persone qui, non mi interessano i loro padri, il loro lavoro, se sono alti o bassi, belli o brutti, queste persone qui, ora, adesso, stanno cercando di dare il loro tempo e le loro energie non per una poltrona ma per un’idea. Tenete questo a mente quando ne parlerete male.

Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior…





Forconi ad Amantea

16 12 2013

Stamattina sono andato al sit-in organizzato dai forconi ad Amantea, all’incrocio di via Lavagaenza e l’SS18 per andare a  vedere con i miei occhi le motivazioni di una manifestazione che sembra stia prendendo piede sempre più a livello nazionale, della quale però, in tutta sincerità non condivido molto i metodi ma, almeno per le persone con cui ho parlato, non mi sento di condannare.

Parlando con i Carabinieri presenti sul posto, comunque, mi è stato detto che il presidio era autorizzato e ad ogni modo non sta al momento creando particolari disagi alla viabilità cittadina.

le impressioni che ho avuto sono state comunque di persone che sono realmente arrabbiate per la loro (e nostra) situazione e in molti si discostavano dagli episodi di violenza di cui si è parlato nei giorni scorsi. Non ho visto, dalle 9:20 alle 10:00 alcuna testata televisiva e giornalistica che documentasse l’evento anche se, a detta dei manifestanti, era stato dato l’avviso a tutti.





V3day le mie impressioni

2 12 2013

Sono tornato da Genova, sto rimettendo in ordine le idee dopo una giornata fantastica che ci voleva per tutti per tanti motivi.
Andare in pullman da Pisa, con gli attivisti e un amico di San lucido (cs) salito per l’occasione è stato bellissimo e sono convinto che abbia fatto bene al gruppo stesso, facendoci stare assieme. È stata una giornata fondamentale anche per tutto il movimento stesso perché in piazza della Vittoria a Genova ho visto che un’altra Italia c’è non ha voglia di visibilità ma si accontenta di partecipare, di fare “presenza” senza dirlo tramite comunicati stampa o altro, ma che è contenta solo per il fatto stesso di essere lì, senza altri fini. Ultimamente, infatti, avevo l’impressione che nel movimento, soprattutto in Calabria, ci stesse la stessa tecnica “infettiva” che ha distrutto tutti i movimenti fino adesso. Ieri in piazza c’erano solo brave persone che volevano stare insieme e basta, un posto inutile per chi ha bisogno di visibilità e di farsi vedere ma utilissimo per chi ha bisogno di ricaricare le pile.
La cosa più brutta, forse, è stata vedere Dario Fo in un bar visibilmente invecchiato e stanco. La cosa più bella è stata vedere i parlamentari del movimento in piazza in mezzo la gente (che non era quella che il potere li temono, anzi!). Di Battista chiedeva sigarette di tabacco, Nicola Morra si fermava se parlava con giornalisti per salutare gli attivisti calabresi che riconosceva, Dalila Nesci che andava lei dagli attivisti e chiedeva lei a loro di fare un foto, fare un’agorà in piazza con loro e dire la tua su tutto.

Vedere questi gesti mi ha fatto capire che anche a livello locale il movimento saprà costruire qualcosa di bello e grande se darà spazio alle persone perbene e modeste. Il cambiamento è in atto ed è sotto gli occhi di tutti. Sbaglieremo ancora, forse tantissime volte ma non molleremo. Sentire Beppe che diceva “giovani non ve ne dovete più andare, dovete restare e cospirare” mi ha ridato una rinnovata fiducia, che sono sicuro continuerà ad alimentare le mie azioni per molto tempo ancora.

Grazie a tutti quelli che erano lì e soprattutto grazie a quelli che non c’erano, sarà una giornata che resterà nei miei ricordi per sempre.
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Preferisco parlare

8 11 2013

Oggi è stato presentato un “documento in nome e per conto del meetup di Amantea” (tipo una missiva di partito) dove in pratica mi si chiede, paragonandomi ad altri personaggi ben noti ai gruppi del MoVimento calabrese, di evitare di schernire pubblicamente il mu di Amantea (in riferimento a questo mio post su facebook), chiedendo delle “sanzioni” nel caso si reiterassero tali vilipendi al gruppo che neanche Napolitano.

Non tutti voi mi conoscete, da quando ho 16 anni mi sono fissato sul fatto che la libertà della persona sia quella di dire quello che pensa, senza freni senza paletti e senza sovrastrutture che “indirizzino” le azioni od il pensiero.

Ora la polemica fatta è nata per un mio post su facebook nel quale definisco una “figura di merda” (e lo rivendico) l’aver richiesto il banchetto in una piazza dove si sapeva non sarebbe stato possibile concederla per la imminente fiera di paese, e fare una lettera al ministro dell’interno per segnalarlo! E’ chiaro quindi che questa è una subdola scusa che serve a mettermi contro anche le persone che non lo avevano fatto fin’ora. Visto che non è mia intenzione creare delle discussioni futili (con annesse votazioni sulla mia persona ed in mia assenza) che farebbero perdere tempo al lavoro vero e, considerato che dall’inizio ero restio all’iscrizione sapendo che prima o poi sarebbe arrivato il punto di scontro con persone che, evidentemente, per quanto mi riguarda farebbero benissimo a stare più lontano possibile dal MoVimento, in particolare quello calabrese che già pullula di personaggi ambigui da quando è nato e visto che comunque penso che un coordinamento di idee e azioni sul tirreno possa effettivamente servire a fare qualche bella iniziativa, lascio questo meetup e tutti i meetup nei quali non ho la possibilità di lavorare fisicamente per evitare di essere una voce (magari critica) a cui è difficile anche associare un viso. Ultimamente questo è potuto succedere solo con i meetup di San Lucido, Fiumefreddo e Cosenza AU (oltre a Pisa naturalmente), pertanto, onde evitare che “esca dalla porta e ritorni dalla finestra” e “seconde possibilità” gentilmente concesse, eviterò qualsiasi coinvolgimento, consiglio ed opinione in fatti interni a questi gruppi.

Questo, naturalmente, non significherà che mi stia zitto se vedrò qualcosa di storto come la vedo ora mentre cercate di limitare il mio diritto a scrivere, dire e pensare quello che voglio.

Lo faccio, infatti,perchè mettere all’ordine del giorno una assurdità, che limita le iscrizioni a persone che si permettono (a loro discrezione) di criticare (per la serie “siamo per la libera informazione”) come quella che è stata proposta (si badi bene, metterla nell’odg è grave, non il proporla da persone dalle quali mi aspettavo questo ed altro),dove si chiede ad una persona di limitare la sua libertà personale nello scrivere su facebook un pensiero relativo ad una notizia di dominio pubblico, mi fa sentire male e non mi permette di lavorare come vorrei nè tantomeno di avere un rapporto proficuo con i componenti di un gruppo che permette “sanzioni disciplinari” per un post su facebook ,cose che neanche in Venezuela. Purtroppo devo ammettere che, se alle riunioni del meetup di Amantea si perda tempo a discutere di me, questo accentua il mio già smisurato ego personale, penso però che sia necessario farmi da parte anche dal MU costiero, continuando a lavorare con le persone che ritengo essermi più consone come ho fatto in questi anni, ovvero dal 2007 a questa parte, da quando abbiamo fatto a Fiumefreddo ed Amantea il V2 Day,scrivendo quello che penso sul mio blog e facendo quello che per me è attivimsmo, indipendentemente dall’usare la bandiera del MoVimento che sento essere casa mia,a  modo mio, secondo i miei canoni che non sono evidentemente i vostri.

Buona fortuna e buona censura a tutti.

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