Se ne è andata l’unica voce che poteva dire ancora qualcosa sugli intrighi italiani, non mi mancherà

18 08 2010

Mentre vengono pubblicate tutte le lettere che Cossiga ha spedito alle più alte cariche dello stato, tranne quella al presidente del consiglio (motivo che sinceramente non capisco visto che tutte le lettere sono datate 18 settembre 2007, quando solo Napolitano era in carica), in molti si stanno apprestando ad erigere Cossiga a santo protettore della patria, compreso Luca Telese sul Fatto Quotidiano, presenza, quella del giornalista, che già prima dava fastidio a molti e che con l’articolo di oggi fa aumentare la voglia di vederlo fuori dall’unico giornale serio che c’è in Italia oggi.

Tenendo fermo il principio di non gettare fango sui morti, non credo che sia giusto portare tutti questi onori all’ex Presidente della Repubblica fino a poco prima delle stragi di Palermo, ministro dell’interno di più governi Andreotti e fautore della teoria dell’unica pista brigatista dell’assassinio Moro, sulla quale ancora oggi si sa poco, ma che di certo, andando a leggere un po di libri di storia si capisce che poteva essere benissimo una strategia orchestrata dal Palazzo.

Moro, uomo già avanti con le idee, e l’unico che insieme a Berlinguer aveva capito il periodo buio che stava attraversando l’Italia andandosi addirittura ad alleare con il PCI per creare un governo unito e dare un segnale al paese, e Cossiga, democristiano come Moro, ma in mano alla CIA e  sovrintendente di Gladio, non potevano avere vita lunga assieme.

Soprattutto non poteva negare l’esistenza di altri coinvolgimenti nel caso Moro, come scrive bene Ceriotti sul Fatto Quotidiano, e non poteva negare l’esistenza di una trattativa tra Stato e mafia come aveva dichiarato in una intervista mandata in onda dal TG1

La figura controversa di un uomo che sapeva quasi tutto, sia per la partecipazione con i servizi segreti, sia per gli incarichi istituzionali ricevuti, non poteva non parlare. Come scrive bene Nando, il figlio del generale Dalla Chiesa sempre sul fatto quotidiano( non me ne voglia se ho usato un titolo simile al suo), Cossiga non ci mancherà, che riposi in pace e che nessuno faccia a lui i torti che lui fece alla Repubblica.

Di personaggi come lui che hanno fatto (più nel male che nel bene) la storia d’Italia, dal dopo guerra ad Ustica a via D’Amelio, ormai sono rimasti solo Andreotti e Berlusconi, e se su Cossiga avevamo almeno qualche dubbio di avere almeno qualche informazione sugli intrighi del nostro paese, con loro due francamente non ho più neanche questa speranza.


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2 responses

18 08 2010
Domenico

Bel commento (come sempre del resto).
Bravo Aldo.

18 08 2010
darkfender

Ti ringrazio Domenico.
Mi è difficile non commentare quando si scambiano i pompieri con gli incendiari.

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