Oggi ho partecipato alla processione del Venerdì santo, una delle tradizioni maggiormente sentite e partecipate di Amantea.
Come ogni anno tutto il paese si è riversato nelle strade, con le donne e le forze dell’ordine dietro la Madonna, gli uomini e le famiglie dietro a Gesù morto e in croce e i ragazzi (pochi) dietro alle statue dei santi e delle figure della passione.
Per una mezza giornata, come ogni anno, le strade di Amantea hanno risuonato le canzoni popolari che accompagnano prima a Piazza Cappuccini e dopo alla Chiesa Madre le “varette”, simbolo della tradizione amanteana.
Personalmente non credo nelle istituzioni ecclesiastiche a nessun livello (non nella figura divina), ma partecipo sempre con piacere a queste tradizioni che sento nel mio sangue e nella mia testa. Abbiamo già perso il Carnevale, del quale ricordo sempre con piacere i carri grandi e colorati, la gente ai bordi delle strade che veniva da mezza Calabria e i ragazzi che provavano le coreografie e le musiche con tanta passione, non voglio che si perda anche la processione delle varette che, seppur con la sua quantità di folklore esagerata (fatico ancora a capire le lacrime di alcuni, ma immagino sia dovuta alla diffidenza verso le manifestazioni religiose oppure continuo ad odiare i “politici” incravattati in prima fila), rimane uno degli eventi che mi identificano come amanteano e calabrese. Oggi mi sono sentito nuovamente parte di una comunità e vorrei che continuassero a provare questa sensazione tutti coloro che ritornano per Pasqua ad Amantea.
Sogno, un giorno, di vedere da parte delle istituzioni delle azioni serie e mirate al mantenimento e all’incentivazione del le manifestazioni popolari e folkloristiche, che mantengono vivi in noi stessi quei sentimenti di identità e di attaccamento alla terra che in molti perdiamo. Vorrei vedere il centro storico di Amantea (uno dei più belli e al contempo peggio tenuti che abbia mai visto) pieno di ragazzi che suonano d’estate, magari in una serata a tema con altri ragazzi che ci leggono brani di cultura popolare da fare poi nei centri storici degli altri paesi sulla costa… chissà, magari un giorno
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